La famiglia Tasso e le poste moderne


Arazzo nella chiesa di Notre Dame du Sablon a Bruxelles
 

La famiglia Tasso e le poste moderne

La presenza della famiglia Tasso a Cornello, è attesta già nella metà del XIII secolo, con la presenza di un certo Omodeo, il capostipite della famiglia. Omodeo Tasso abitava a Cornello e la discendenza dei Tasso del Cornello, che si affermarono come corrieri postali all’interno della Compagnia dei Corrieri della Serenissima, alla corte dei papi e degli imperatori asburgici, nonché come letterati e poeti, iniziò con lui. Sempre con Omodeo sembra sia iniziata anche la migrazione della famiglia verso Venezia: sarebbe stato il primo che, con parenti e convalligiani, avrebbe formato una compagnia di corrieri.
Infatti, come molti altri bergamaschi, alla fine del Quattrocento, i Tasso si spostarono a Venezia in cerca di fortuna. Nella città lagunare, i vari rami del casato svolsero un ruolo importante nella gestione e nella fondazione della Compagnia dei Corrieri della Serenissima di Venezia. In breve tempo alcuni esponenti della famiglia furono chiamati a organizzare le Poste pontificie e ottennero i primi appalti per le comunicazioni postali nel Tirolo, ad opera di Massimiliano I d’Asburgo, incarichi poi confermati e ufficializzati nei primi anni del Cinquecento da Filippo il Bello, e dal futuro imperatore Carlo V, con una serie di trattati postali. Questo fu l’inizio della grande impresa dei Tasso, originari di Cornello, che, per secoli, ricoprirono l’incarico di mastri generali delle Poste imperiali.

I Tasso lavorarono per gli imperatori asburgici e furono chiamati a organizzare il sistema postale dei loro territori. Gli inizi delle poste tassiane in centro Europa risalgono al 1490, quando nella cronaca della città di Memmingen (nella Svevia) si trova scritto: «In questo anno cominciarono a essere organizzate le poste su ordine di Massimiliano I…il re romano, dall’Austria fin nei Paesi Bassi, in Francia e fino a Roma»[1].
La rete postale gestita dai Tasso comprendeva il Tirolo dove si registra la presenza di Janetto e di Giovanni Battista nel 1489 e di Francesco nel 1490. La città di Innsbruck, in quel periodo, era la sede della corte di Massimiliano I, al quale facevano capo i territori tedeschi del Sacro Romano Impero, i possedimenti dinastici degli Asburgo (Tirolo, Austria, Stiria, Carinzia e Corniola) e i possedimenti dei Paesi Bassi e della Franca Contea, gestiti da suo figlio, il principe Filippo il Bello.

Fu tra il XV e il XVI secolo che i Tasso rivoluzionarono il sistema della trasmissione delle notizie a nord delle Alpi prevedendo, a differenza del sistema precedente, la presenza di stazioni di posta su percorsi prestabiliti, dove cavaliere e cavallo venivano sostituiti contemporaneamente, riducendo così notevolmente il tempo di consegna della posta. La fortuna dei Tasso nell’impero Asburgico fu sancita formalmente da due trattati firmati da Francesco Tasso, e Filippo I re di Spagna e Carlo I re di Spagna (il futuro Carlo V) nel 1505 e nel 1516, definiti dagli storici come la Magna Carta delle poste moderne. Questi trattati aprirono alle poste tassiane la via verso la formazione di un’impresa di Stato.
I Tasso crearono, così, una fitta rete di collegamenti tra centinaia di città europee, dando vita ad un’impresa che in breve raggiunse i vertici del potere finanziario, garantendo ai suoi esponenti onori, privilegi e blasoni.
Inoltre I Tasso, a Bergamo, furono tra le famiglie più importanti del Cinquecento e del Seicento. Questa importanza si espresse attraverso una fervida attività di mecenatismo. Domenico Tasso, per esempio, commissionò a Lorenzo due opere per il suo palazzo rinascimentale di Bergamo in cui erano ritratti lui e la moglie Elisabetta Rota (ora i quadri si trovano a Berlino). Il fratello di Domenico invece, Luigi, vescovo di Recanati, fu tutore di Bernardo Tasso, il padre di Torquato Tasso (alcuni storici della letteratura sostengono che fu anche padre di Bernardo).

[1] in Martin Dallmeier, Il Casato principesco dei Thurn und Taxis e le poste in Europa (1490-1806), in Le poste dei Tasso, un’impresa in Europa (contributi in occasione della mostra: I Tasso, l’evoluzione delle poste, Bergamo, Ex Chiesa di S. Agostino, 28 aprile-3 giugno1984), Comune di Bergamo, Bergamo, 1984, pp. 1-32.
 
 


Bibliografia di riferimento

AAVV., I Tasso e le poste d’Europa, 1° Convegno internazionale Camerata Cornello 1-3 giugno 2012, Corponove, Bergamo, 2012.

ENRICO MANGILI, I Tasso e le poste, a cura di Vittorio Mora, vol. 1, Grafica Gutemberg, Bergamo, 1982.

MARTIN DALLMEIER, Il Casato principesco dei Thurn und Taxis e le poste in Europa (1490-1806), in Le poste dei Tasso, un’impresa in Europa (contributi in occasione della mostra: I Tasso, l’evoluzione delle poste, Bergamo, Ex Chiesa di S. Agostino, 28 aprile-3 giugno1984), Comune di Bergamo, Bergamo, 1984.

TARCISIO BOTTANI, I Tasso e le poste pontificie, Museo dei Tasso e della Storia postale, Camerata Cornello, 2000.

BONAVENTURA FOPPOLO, TARCISIO BOTTANI, WANDA TAUFER, Mariegola della Compagnia dei Corrieri della Serenissima Signoria, Museo dei Tasso e della Storia postale, Camerata Cornello, 2001.

FERNANDO REA, Le poste a Bergamo, Società Editrice Bergamasca, Bergamo, 1976.

ARMANDO SERRA, MARCO GEROSA, CLEMENTE FEDELE, Europa postale. L’opera di Ottavio Codogno luogotenente dei Tasso nella Milano seicentesca, Museo dei Tasso e della Storia postale, Universal Book, Lecce, 2013.
 
 


Ritratto di Francesco Tasso di Hans Holbein il Giovane.
Ritratto di Francesco Tasso di Hans Holbein il Giovane. Ph. Tarcisio Bottani

Navigazione articoli