La tradizione vuole che la prima chiesa di San Gallo sia stata fondata da monaci benedettini provenienti dall’omonimo monastero svizzero di San Gallo nel VII secolo. La dedica al santo irlandese sembra confermare un’origine legata a quella comunità, anche se non esistono documenti certi. La prima testimonianza scritta risale al 1298, quando è citato un certo Bonincontro come rettore, e nel 1304 lo stesso compare al Sinodo diocesano, segno che la chiesa si era resa autonoma dalla pieve di Dossena. La consacrazione ufficiale avvenne nel 1447 per mano del vescovo Polidoro Foscari. I primi secoli furono difficili: la popolazione povera non poteva mantenere stabilmente un sacerdote, finché nel 1532 al Comune fu concesso di nominare e rimuovere il rettore.
Le visite apostoliche del Cinquecento e del Seicento descrivono una chiesa dedicata all’Assunta, con tre altari interni e una cappella esterna. Nel 1699 il vescovo Ruzini la trovò dotata di organo, sacrestia capiente e decorazioni pregiate. Nel 1770 gli altari erano diventati quattro, amministrati da confraternite. La parrocchia di San Gallo copriva un vasto territorio, ma le contrade più basse — come Piazzo e Briolo — frequentavano la chiesa di San Giovanni Bianco, generando lunghe contese, risolte solo nel 1869 con la ridefinizione dei confini parrocchiali.
Nel Settecento la chiesa divenne insufficiente per la popolazione crescente. Dopo un primo oratorio esterno (1714), si decise di ricostruirla completamente: la nuova chiesa, progettata da Girolamo Luchini, fu avviata nel 1828 e inaugurata nel 1840, ma presto manifestò problemi statici che richiesero numerosi interventi (1848, 1872, 1881-84). Fu consacrata nel 1897 dal vescovo Guindani.
Nel Novecento, con l’aumento della popolazione, si intraprese un ampliamento (1907-1911) su progetto dell’ingegner Calvetti, realizzato grazie al lavoro gratuito dei fedeli. Ma il terreno instabile causò nuove crepe e pericoli di crollo. Nel 1931 si costruì una facciata monumentale neoclassica con statue di Mosè, Aronne e San Gallo; tuttavia nel 1962 si dovette demolire la parte instabile e arretrare la facciata, dotandola di portico. L’ultimo restauro risale al 2009.

L’attuale chiesa di Santa Maria Assunta e San Gallo ha pianta a navata unica, ricca di stucchi e affreschi di Giovanni Brighenti. Vi si trovano cappelle laterali con altari dedicati all’Assunta e a Sant’Antonio, il Polittico dell’Annunciazione di Leonardo Boldrini (XV sec.), pale seicentesche tra cui una Visitazione di Carlo Ceresa, e tre grandi tele di Alcide Vezzoli (1906) raffiguranti l’Assunzione, il Trapasso di San Giuseppe e il Martirio di Sant’Alessandro. La facciata, armoniosa e luminosa, con il monumento al missionario Antonio Zuccali, testimonia una lunga storia di fede, povertà e tenacia comunitaria.

