La chiesa dei Santi Cornelio e Cipriano sorge nel punto più alto del borgo e lo sovrasta con il suo campanile pendente che termina con una cella a quattro bifore romaniche (uno dei pochi esempi in Valle Brembana).
La chiesa, così come oggi appare, è quasi certamente il risultato della trasformazione di un precedente edificio che doveva esistere già intorno ai secoli XII-XIII, e di cui sono rimaste poche tracce.
Subì radicali trasformazioni durante il Quattrocento quando fu decorata da affreschi che riempiono le pareti, alcuni di essi sono databili al 1475. La facciata della chiesa è semplice ed ha un impianto in pietra squadrata con un ampio portale ad arco acuto; l’interno è a una navata divisa in tre campate da due archi a sesto acuto in pietra che sostengono le travi e le assi a vista del tetto a campana.
Gli affreschi, oltre alla storia del borgo, raccontano una storia più ampia, strettamente legata a quella artistica e sociale della Valle Brembana. Come la presenza della raffigurazione di numerosi Santi e delle scene della vita di Cristo, che illustrano un modello di comportamento che la gente che abitava il borgo e la valle, poteva prendere ad esempio e seguire, poiché rappresentano una spiritualità semplice e umile, o la presenza di figure strettamente connesse al territorio, come il bell’affresco del miracolo di Sant’Eligio, il protettore dei maniscalchi, figura ben conosciuta nel borgo e in tutti quei paesi raggiungibili a cavallo.
La costruzione e la gestione della chiesa fu legata alla presenza, in paese, della famiglia Tasso che la sostenne economicamente. La presenza della famiglia Tasso è riscontrabile in molti elementi della Chiesa come l’altare privato a destra dell’ingresso e la presenza di due affreschi dedicati a Santa Caterina D’Alessandria, patrona dei corrieri postali.
Nel 2020 la Chiesa e la torre campanaria adiacente sono state restaurate. L’intervento è stato reso possibile grazie alla CEI (conferenza episcopale italiana) e a Regione Lombardia.