Chiesa parrocchiale dei SS. Ap. Filippo e Giacomo Maggiore


Le origini della chiesa di Fuipiano al Brembo sono incerte: in principio dipendente da San Pellegrino, ottenne l’autonomia parrocchiale solo nel 1462, quando il vescovo Giovanni Barozzi accolse la richiesta dei fedeli, rappresentati da Martino Busi detto “Papa”. Le motivazioni erano pratiche: la distanza e i pericoli dell’attraversamento delle valli. I confini furono fissati tra il Brembo, la Val Borleggia, la Val Grande e il Sornadello. L’indipendenza rimase solo religiosa, perché civilmente Fuipiano restò legato a San Pellegrino fino al 1816, divenne poi Comune autonomo e nel 1928 fu accorpato a San Giovanni Bianco.

L’attuale chiesa dei Santi Filippo e Giacomo, di gusto tardo barocco, deriva da un profondo rifacimento intorno al 1732, mai documentato ufficialmente. Nel 1841 il possidente Giuseppe Verdi lasciò in eredità alla parrocchia terreni e immobili per mantenere un viceparroco, figura presente fino alla metà del Novecento. La chiesa fu restaurata nel 1892, con l’aggiunta del portico, e riconsacrata nel 1921; altri interventi seguirono nel 1927, nel 1962 (nuovo altare conciliare) e nel 1971.

L’edificio sorge su un ampio sagrato e presenta una facciata con portico ad arcate, balcone con balaustra e frontone coronato dalle statue dei santi titolari e della Madonna Immacolata. L’interno, a navata unica con volta a botte, custodisce affreschi di Giuseppe e Antonio Sibella (1898) e numerose opere d’arte: la Pietà con i Santi di Carlo Ceresa (1628), i suoi San Giovanni Battista e San Carlo Borromeo (1636 ca.), la Caduta di San Paolo, San Martino che divide il mantello, la Madonna del Rosario e due tele con San Giorgio e il drago. Con la sua storia secolare e il ricco patrimonio artistico, la parrocchiale di Fuipiano resta un simbolo di fede e identità per la Valle Brembana.

Fonte: “Le nostre 25 chiese” a cura di Tarcisio Bottani, Enzo Rombolà, Wanda Taufer


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