La chiesa parrocchiale di Dossena in passato fu punto di riferimento per tutta la valle, in quanto unica pieve dotata di fonte Battesimale del territorio (da ciò la dedica a San Giovanni Battista). Il distacco delle altre comunità dalla chiesa madre avvenne solo gradualmente a partire dal XIII secolo. E’ probabile che un primo edificio di culto esistesse già nel V secolo, all’epoca del costituirsi di una prima comunità di cristiani, poi ampliato attorno all’anno Mille. L’aspetto attuale della chiesa è frutto di rifacimenti avvenuti nel corso del Settecento e dell’Ottocento. Esternamente la facciata scandita da lesene e con pietra a vista nella parte inferiore, presenta al centro un affresco con il Santo dedicatario. Accanto alla facciata un portico detto “dei Morti” dalle caratteristiche rinascimentali fungeva da ingresso all’antico cimitero.
L’interno presenta un’unica navata ai cui lati si apre una serie di cappelle ricche di opere d’arte, testimonianze della devozione degli abitanti che le commissionarono. Sull’altare maggiore degni di nota il Polittico con il Battesimo di Cristo di Francesco Rizzo, pittore di Santa Croce attivo nella prima metà del ‘500 e lo Sbarco di Sant’Orsola a Colonia attribuito al pittore fiammingo Paolo Fiammingo che lavorò a Venezia nella bottega del Tintoretto. In controfacciata San Zaccaria e Santa Elisabetta sono attribuiti a Carlo Ceresa, pittore secentesco originario di San Giovanni Bianco. L’opera più antica della chiesa, nuovamente attribuita a Francesco Rizzo da Santa Croce, è il polittico del 1515 nella cappella della Madonna del Rosario, con scultura lignea aggiunta nel ‘600 e 15 quadretti in cuoio con i Misteri commissionati da due dossenesi emigrati a Venezia nel 1599. L’opera più nota della chiesa, invece, è conservata all’interno della cappella di San Giovanni Battista: si tratta della Decollazione del Santo, attribuita a Paolo Veronese, uno dei più grandi autori del ‘500. La Decollazione è giunta a Dossena nel 1575 e presenta tutte le caratteristiche tipiche del Veronese, dall’architettura palladiana sullo sfondo, allo scorcio sul banchetto profano sotto il portico. Affascinante anche la pala della cappella di San Rocco con il Santo tra i Santi Vito e Modesto, attribuita a Luigi Benfatto, parente del Veronese. Il fonte battesimale è datato 1570.
Nel XIX secolo la popolazione fece voto alla Madonna Addolorata per essere risparmiati prima dal colera, poi dal tifo e infine (a metà ‘800) di nuovo dal colera. Nel 1858 viene commissionato a Luigi Carrara di Zorzone la scultura della Madonna Addolorata come compimento del terzo voto. La statua lignea è detta “Madonù” per la sua imponenza ed è celebrata ogni anno 9 giorni prima della Pasqua.
