LE VIE DELLA COMMEDIA: IL NOSTRO FESTIVAL TEATRALE
“Le vie della Commedia” è una rassegna teatrale ad accesso libero e gratuito che si svolge sui territori dei comuni del Polo Culturale Mercatorum e Priula: Camerata Cornello, Dossena e San Giovanni Bianco. Tale rassegna, vuole mantenere viva la tradizione teatrale, in particolare quella della Commedia dell’arte, legata alla storia e alle tradizioni locali. Gli spettacoli, infatti, si svolgono sui territori dei tre comuni, unendo alla bellezza della Commedia dell’arte quella del territorio.
LE VIE DELLA COMMEDIA 2024
L’edizione 2024 (la settima!) de Le Vie della Commedia vuole mettere al centro i primi passi della Commedia dell’Arte, proponendo temi e personaggi prodromici allo sviluppo delle maschere e dei canovacci della Commedia dell’Arte.
La Val Brembana ha generato nei secoli numerose storie tradizionali, spesso violente e feroci, che mettono al centro le nostre paure primordiali: l’abbandono, la malattia, la carestia, la fame, la morte, gli uomini selvatici. Non è un caso che la tradizione della Commedia dell’Arte prenda le mosse in valle dove è forte il mito dell’uomo selvatico: essere controverso che vive nei boschi, ai margini della società, con caratteristiche talvolta demoniache, signore degli animali, amico degli spiriti dei boschi, come ce lo rappresenta l’affresco di Oneta di San Giovanni Bianco. Esisteva in epoca molto antica una maschera chiamata Homo Selvadego, villoso, armato di un nodoso bastone, protagonista di molte rappresentazioni ludiche o carnevalesche. Di questa figura popolare si impadronì alla fine del XVI secolo la commedia popolare per dare nuovo spicco alla maschera dello Zanni, progenitore di Arlecchino.
Il Festival è promosso dal Polo Culturale Mercatorum e Priula
Con la direzione artistica di deSidera Teatro
Con partner il Centro Storico Culturale Valle Brembana “Felice Riceputi”
Con il contributo di: Provincia di Bergamo, Camera di Commercio e BIM
PROGRAMMA
Mercoledì 24 luglio
Ore 21:15
DOSSENA | loc. Carale (in caso di maltempo Biblioteca)
STORIE E LEGGENDE BERGAMASCHE
Restituzione al pubblico del percorso laboratoriale di scrittura drammaturgica, a partire dalle leggende della Valle Brembana, condotto nei mesi di maggio e giugno da Alberto Fumagalli e Tommaso Ferrero con gli studenti dell’Università di Bergamo. Il percorso di restituzione e lettura dei testi composti dagli studenti dell’Università sarà itinerante.
Con i ragazzi dell’Università di Bergamo
A cura di Alberto Fumagalli e Tommaso Ferrero, Compagnia Les Moustaches
Giovedì 25 luglio
ore 21:15
SAN GIOVANNI BIANCO | loc. Oneta (in caso di maltempo Teatro dell’Oratorio)
PANTALONE MEMENTO MORI
Spettacolo di Teatro di Burattini della Commedia dell’Arte Veneta per un pubblico di giovani e adulti.
Il vecchio Pantalone, inquieto, fruga in un cassone in cui sono gettati alla rinfusa dei “ricordi di famiglia” e si sta chiedendo che ne sarà del glorioso patrimonio dei Bisognosi e del buon nome della casa, quando lui non ci sarà più e… tutto andrà a finir a Patrasso… Da qualche tempo gli sorgono improvvisi questi turbamenti sulla fragilità della propria esistenza. Nell’oscurità della “scafa” due figuri, nel frattempo, stanno tramando per spiare il capofamiglia e le sue intenzioni circa il proprio testamento. Arlecchino, fra una polenta che non si decide a cuocersi e la quotidiana dose di fatiche e bastonate, si chiede che sarà di lui quando el paron vecio se ne sarà andato. Colombina si allena da anni a sedurre almeno uno dei due paroni de casa per farsi maritare e sistemarsi così definitivamente. Il dottor Balanzone passa di frequente per controllare lo stato di salute del suo moribondo preferito. Ma una visita fuori dall’ordinario sconvolgerà situazioni e astuti piani strategici. E, su tutto, aleggia una vocina fatale…
Riflessione teatral-burattinesca sul tempo che trascorre come impetuoso fiume e sulla Secca Signora che a passi implacabili a noi tutti si appropinqua. (Consentiti e vieppiù caldeggiati gesti scaramantici e apotropaici d’ogni genere).
Canovaccio di PAOLO PAPPAROTTO
Con Paolo Papparotto (Pantalone, Arlecchino), Paolo Saldari (Brighella, Lelio, Colombina, Balanzone), Cristina Cason (Mefistofele)
Baracca, scenografia e oggetti di scena: Paolo Saldari con la collaborazione di Cristina Cason
Burattini: ideati e costruiti da Gigio Brunello, ottimizzati da Cristina Cason
Tecnica: burattini a guanto della tradizione veneta su baracca architettonica
Produzione L’ APRISOGNI e PAOLO PAPPAROTTO BURATTINAIO
Venerdì 26 luglio
Ore 21:15
CAMERATA CORNELLO | Cornello dei Tasso (in caso di maltempo Palazzetto)
LA FAME DELLO ZANNI
Dario Fo, premio Nobel per la letteratura, compone con maestria questo monologo che va alle radici del teatro: in uno spazio vuoto l’attore evoca mondi e personaggi, facendo esplodere l’immaginazione del pubblico, in un mix di ironia e satira, fra lingue inventate, grammelot, uso istrionico del corpo e della gestualità. La Fame dello Zanni, fra le più note giullarate di Dario Fo, è il racconto di una fame disperata, grottesca e smodata, che spinge lo Zanni, prototipo di tutte le maschera della Commedia dell’Arte, a mangiare se stesso pur di saziare il suo irresistibile appetito. Lo Zanni, tuttavia, non è una figura astratta, ma la metafora di tutti i derelitti, gli sconfitti, gli “affamati” che ancora oggi cercano riscatto. A interpretare tutto ciò è Matthias Martelli, erede della tradizione giullaresca e di Dario Fo, che riscopre in nuove forme e con nuovi linguaggi questa antica e sorprendente arte teatrale.
da Mistero Buffo di Dario Fo e Franca Rame
Con Matthias Martelli
Sabato 27 luglio
Dalle 9:30 alle 12:30
SAN GIOVANNI BIANCO – Piazza degli Alpini (in caso di maltempo Teatro dell’Oratorio)
VENITE TUTTI IN PIAZZA TRA DUE ORE!
Un progetto di Fondazione Ravasio sostenuto da Fondazione Cariplo. Si tratta di un furgone allestito a piccolo Museo e Teatro dei burattini in viaggio che nella mattinata di sabato allieterà bimbi e famiglie con un momento di laboratorio. Durante il laboratorio sarà allestito un banchetto di promozione dei prodotti enogastronomici del territorio della Valle Brembana e dei produttori aderenti al progetto Bergamo città dei Mille… Sapori, per far conoscere i prodotti locali attraverso un momento conviviale per grandi e piccini.
Progetto di Fondazione Ravasio
Domenica 28 luglio
Ore 21:15
DOSSENA | Piazza della Chiesa (in caso di maltempo Teatro dell’Oratorio di San Giovanni Bianco)
STRIGHE MALEDETTE!
È il 1518, a Edolo, in Valle Camonica, quando una tremenda siccità, unita a un morbo che uccide uomini e animali, getta il paese nel caos più totale. I villani sono esausti, le strighe hanno colpito di nuovo! Stanche di fòter e balar con Belzebù nei prati del monte Tonale, sono ridiscese a valle per spargere le loro polveri mefitiche su uomini e greggi. Quattro donne vengono ritenute colpevoli di tali delitti e, inseguite dal popolo inferocito, trovano rifugio nel palazzo del borgomastro. Le quattro donne – una guaritrice, una prostituta, una nobildonna e una contadina – vengono a lungo interrogate dall’inquisitore, ma nessuna confessa. Eppure tra di loro si nasconde almeno una strega! Il popolo freme, la rabbia monta e ribolle tra la gente, lamisura è colma. La folla grida i loro nomi: sono Finnicella da Roma, Maddalena Bradamonte, Angéle de la Barthe e Orsolina Toni “la rossa”. Entro domani mattina una delle quattro deve consegnarsi al braccio secolare, perché sia fatta giustizia. Una notte di tempo per decidere chi delle quattro dovrà sacrificarsi per le altre. Una notte di tempo per trovare un capro espiatorio. Una notte di tempo per decidere chi, tra le quattro sfortunate, dovrà essere arsa viva nella pubblica piazza. La caccia alle streghe è un evento tristemente noto, che per molti secoli ha attraversato tutta Europa per giungere fino alle Americhe. Lamia, masca, janara, baugia, striga, stria, tante e tante ancora sono le varianti di “strega” ritrovate nei dialetti di tutta la nostra penisola. Lo spettacolo vuole raccontare, attraverso il puntello della comicità, alcune novelle, leggende e racconti folklorici, che hanno come protagoniste le donne.
Ma fate attenzione, non si tratta di donne angelicate o assunte a oggetto di desiderio, bensì di maleficae, adescatrici, herbarie e meretrici. Come, ad esempio, le donne smaniose di sesso raccontate nei fabliaux francesi, le donne ribelli della letteratura latina o le grandi peccatrici delle antiche scritture. A fare da sfondo la più tremenda caccia alle streghe mai vista ai confini della Repubblica di San Marco: i roghi della Valle Camonica.
con Sara Allevi, Anna De Franceschi, Eleonora Marchiori, Maria Luisa Zaltron
soggetto originale e regia Marco Zoppello
scenografia Andrea Belli
costumi Lauretta Salvagnin
maschere Stefano Perocco di Meduna disegno luci Matteo Pozzobon
scene realizzate nella bottega di StivalaccioTeatro da Roberto Maria Macchi e Matteo Pozzobon
realizzazione costumi Antonia Munaretti
produzione StivalaccioTeatro